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OPEN INNOVATION: UN’OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE DI RETE PMI ROMAGNA

Un approccio aperto e collaborativo all’innovazione

26 | 07 | 2018

Oggi si parla molto di open innovation come nuova frontiera per fare innovazione in azienda. Ma vediamo cos’è più nel dettaglio, partendo dalla sua definizione. L’open innovation è un approccio all’innovazione in base al quale le imprese si basano anche su idee, risorse e competenze tecnologiche che arrivano dall'esterno, in particolare da StartUp, università, enti di ricerca, fornitori e consulenti.

Alla base dell’open innovation vi è il principio che innovare solo con le risorse interne è un percorso difficile e a volte limitante. Per fare vera innovazione servono soluzioni “disruptive”, che è più facile individuare all’esterno, in un ambiente non contaminato dalle solite routine aziendali, che tendono alla lunga a uniformare le idee.

Oggi, questo principio trova il suo massimo compimento con il proliferare delle StartUp. Se per l’innovazione proveniente dall’esterno, infatti, fino a ieri ci si rivolgeva prevalentemente al mondo dell’Università o dei Centri di Ricerca, oggi il coinvolgimento delle StartUp in questo processo aumenta esponenzialmente il numero di opportunità di trovare nuove idee. Senza contare poi che molto spesso l’azienda che fa open innovation si ritrova delle soluzioni già sviluppate dalle StartUp andando a ridurre di gran lunga i tempi di implementazione ed i relativi costi.

Citando fonti de “Il Sole 24 ore”, anche in Italia questo approccio si sta diffondendo sempre di più: aziende come Enel, Electrolux, Zucchetti, Banca Sella e Unicredit hanno sposato già da diverso tempo questa filosofia. I loro team dedicati alla Ricerca & Sviluppo, infatti, non hanno più esclusivamente competenze tecniche, ma dispongono di esperti nel mondo degli investimenti. Veri e propri Venture Capitalist con l’obiettivo di individuare le StartUp utili più talentuose e investire su di esse. Chi meglio di colui che ha avuto un’idea, infatti, la può portare avanti? La parola d’ordine è quindi investire sui “founder”, in un’ottica di sviluppo continuo, fornendo loro le risorse economiche necessarie allo sviluppo dell’idea in cambio di una partecipazione al capitale.

Ma come funziona operativamente l’open innovation? Ci si rivolge a dei veri e propri broker, di solito disponibili su piattaforme web. Alcuni esempi sono i seguenti: NineSights (http://ninesighs.ninesigma.com), Creax (www.creax.com), Skipso (www.skipsolabs.com), Innovia Technology (www.innoviatech.com), ecc. Abbiamo anche esempi totalmente italiani come OIS (http://www.openinnovationsystem.it), che è l’Open Innovation System della Regione Friuli Venezia Giulia. Su questi portali si lanciano dei challenge a cui tutti possono rispondere. L’azienda, valutate tutte le richieste di partecipazione, deciderà a chi aggiudicare il challenge tra gli innovatori presenti sulla piattaforma.

Alla luce degli sviluppi che si stanno portando avanti in Rete PMI Romagna, dal neo costituito gruppo ICT a quello delle StartUp di prossimo avvio, perché non fornire alle imprese di Rete PMI un servizio di brokeraggio di open innovation per metterle in contatto con possibili innovatori? Ciò produrrebbe un duplice vantaggio: da un lato la possibilità, da parte degli associati, di lanciare insieme challenge comuni riducendo i costi e, dall’altra, di far conoscere sempre di più l’Associazione al mondo delle StartUp.

A cura di Lorenzo Sforzini


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