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IN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DI SILICON VALLEY.

California, Silicon Valley e dintorni - 16/24 Marzo 2019

26 | 03 | 2019 - San Francisco, USA

Un’esperienza che “lascia il segno”, come i partecipanti hanno testimoniato, perché Silicon Valley non è solo un distretto industriale, ma un luogo della mente, un concentrato di idee, scoperte e suggestioni preziose, che possono contagiare positivamente anche chi quel tour non l’ha vissuto direttamente.Ci siamo dimenticati chi siamo. Pionieri, esploratori. Non guardiani”. La bellissima frase dal film “Interstellar”, che è diventata da un po’ il mantra di Roberto Bonzio che, dopo anni di lavoro da “giornalista curioso” su un ponte di connessioni e idee fra Italia e California, accompagna anche i Tour a Silicon Valley che organizza e guida con il format “Italiani di Frontiera”.

“Anche con il viaggio organizzato da Rete Pmi Romagna – afferma Roberto Bonzio - è successo che un agguerrito manipolo di compagni di avventura, in maggioranza giovani, ancora una volta hanno confermato come una full immersion nella culla mondiale dell’innovazione sia il modo migliore per allargare i propri orizzonti, trovare ispirazione… e alla fine capire meglio non solo la Bay Area, ma pure l’Italia.  Incontrare connazionali d’eccellenza, come abbiamo fatto noi, entrando in sedi prestigiose, da Stanford a LinkedIn, da VmWare , Dropbox a Google, scoprendo startup vivacissime come Evensi, Tooso, Beaconforce e Cloud4Wi,  offre mille spunti per comprendere come mai buona parte dell’innovazione che sta rivoluzionando il nostro mondo sia nata in questa terra con un passato irrisorio rispetto al nostro, in cui Corsa all’Oro dell’800 e controcultura californiana del ‘900 hanno lasciato un imprinting sulla new economy del 21° secolo. Silicon Valley “non è il paradiso in terra”, è un luogo di contraddizioni e di profonde diseguaglianze. Ma resta terra di opportunità, dove scommettere sul domani è più importante che fare i conti con l’oggi, dove non ci sono regali, si compete con i migliori al mondo, ma senza l’infinità di ostacoli e complicazioni, alle quali siamo assuefatti in patria. E’ davvero un “luogo della mente”, un ecosistema che appiana gli attriti. E scoprire quanto sia apprezzato e valorizzato il talento italiano aiuta a comprendere meglio il Belpaese. Guardare lontano e sognare in grande, rischiare e accettare persino il fallimento come tappa di un percorso di crescita verso il successo, pensare ed agire con rapidità sono parole chiave che si incrociano ovunque e che ci si porta a casa, consapevoli di come le straordinarie potenzialità degli italiani siano frenate solo da barriere culturali e modi di pensare obsoleti che occorre abbattere. Da ormai undici anni, la mia missione con Italiani di Frontiera, tra viaggi, storytelling, spettacoli è quella di ispirare i protagonisti, giovani ma non solo, di questa Rivoluzione Culturale. Raccontare storie ed emozionare è indispensabile: voglio continuare a farlo esaltando la capacità unica di noi italiani di affrontare in modo creativo problemi complessi. Da Leonardo, di cui si celebrano i 500 anni dalla morte, a Federico Faggin, tra i padri di microchip e touch, che ha appena pubblicato la sua autobiografia, “Silicio” (Mondadori) e come nessun altro ha ispirato il mio progetto, la capacità di spaziare fra tecnologia e arte, fra scienza ed etica è il segreto di un talento che aspetta solo di essere liberato dai lacci di stereotipi e cattive abitudini da spazzar via”.



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